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La profezia di Charles De Gaulle

Charles de Gaulle disse: «È un bene che ci siano francesi gialli, francesi neri e francesi marrone. È la dimostrazione che la Francia è aperta a tutte le razze e che ha una vocazione universale. Ma a condizione che essi restino una piccola minoranza. Altrimenti la Francia non sarà più la Francia».

5 marzo 1959, pochi mesi dopo il suo insediamento, il presidente della quinta Repubblica francese ammoniva i francesi sull’aumento degli immigrati sul territorio francese. La Francia, già dagli anni ’50 ha iniziato ad accogliere gente di tutte le nazionalità ma sull’integrazione ha fallito miseramente. I fatti di Nizza, hanno messo in evidenza  per l’ennesima volta che le parole dell’allora presidente francese sono ancora attuali: il problema della Francia ha un nome e cognome e si chiama Integrazione.

Nell’istante in cui si creano dei quartieri di immigrati che crescono da intere generazioni, senza un vero e proprio inserimento nella società francese, il rischio di fanatismo è dietro l’angolo. Il disagio sociale genera incomprensione, frustrazione, odio e rischio terrorismo. In un periodo di crisi e di disoccupazione questi quartieri sono una miscela esplosiva.

Se un uomo tunisino nazionalizzato francese ha il coraggio di guidare un camion verso una folla di centinaia di persone, si può gridare all’Isis, ma il problema è la Francia che non ha integrato quella persona.  E’ una responsabilità dei governi che hanno consentito alla loro società di correre a due velocità. Ed il fenomeno è molto radicato.

Sempre il presidente De Gaulle affermava:  «Coloro che spingono verso l’integrazione hanno un cervello da colibrì. Cercate di integrare l’olio con l’aceto. Agitate la bottiglia. Dopo un secondo, si separano di nuovo. Gli arabi sono gli arabi e i francesi sono i francesi»

A parere di chi scrive l’integrazione è possibile ma deve essere affrontata con coscienza a partire dai francesi che potrebbero iniziare a coinvolgere maggiormente queste popolazioni senza creare differenze di etnie. Anche loro possono diventare francesi, sentirsi francesi, pensare che ammazzare un francese è come ammazzare un fratello. Ma non è semplice.

Un dubbio ci sovviene, non è che la profezia di De Gaulle si stia davvero avverando?

 

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